Non ci sono Ordini!
SPEDIZIONI GRATUITE SOPRA I 35€
COUPON DI BENVENUTO 5€ "CIAO5"
Nello scorso articolo vi abbiamo raccontato solo la prima parte del nostro viaggio tra India e Nepal, ma in realtà ce ne sono almeno 3 di parti e quella che vi raccontiamo oggi è la seconda.
Una volta lasciato il Nepal e salutato la famiglia di Deepak, con il quale abbiamo raccolto e lavorato tè per 10 giorni, il nostro piano è quello di andare a visitare le piantagioni del Darjeeling, forti dei consigli e delle lettere di raccomandazioni forniteci dai nostri amici di Jun Chiyabari, ma questa sarà la terza parte del nostro racconto! Abbiamo, dunque, passato il confine a piedi presso Kakarbhita, su uno splendido ponte di ferro attraversato da un mare di gente. Il ponte serve per unire India e Nepal divise in questo punto dal fiume Mechi. Ma in realtà per una volta la divisione è veramente molto soft; India e Nepal hanno le frontiere aperte e solo i turisti devono passare dall’ufficio immigrazione per vidimare il passaporto. Raggiungere il Darjeeling dalla regione nepalese dell’Ilam è abbastanza facile, bastano un 8-10 ore di viaggio e si è arrivati. Avevamo prenotato un albergo a Darjeeling city dal quale poi contavamo di spostarci per visitare diverse piantagioni. Una delle più interessanti di tutte è stata sicuramente il giardino biodinamico di Makaibari, a 15km da Darjeeling City. Lì abbiamo avuto la possibilità di soggiornare presso le famiglie che raccolgono il tè, contribuendo così al loro sostentamento economico, ma soprattutto di visitare la fabbrica, i macchinari e il giardino con il proprietario Raja Banerjee, che era stato avvisato del nostro arrivo.
Con lui abbiamo visitato l’enorme giardino, mentre venivamo introdotti ai principi della biodinamica, disciplina fondata da Rudolf Steiner, personalità quanto mai olistica dei primi del ‘900. Lasceremo a voi l’approfondimento di tale disciplina, dicendo solo che due dei suoi principi fondamentali sono il rispetto delle fasi lunari nella semina e nella raccolta e la fertilizzazione del terreno attraverso componenti vegetali e piante fresche e secche. Un esempio su tutti: mentre camminavamo per il giardino c’erano un sacco di piante di lemongrass, o citronella. Raja ci spiegò che questa pianta è fondamentale perché è un fissatore di azoto formidabile ed aiutava quindi le piante a nutrirsi non impoverendo il terreno.
In effetti una delle cose che ci ha colpito di più è stata la biodiversità di piante presenti nel giardino, ma anche l’amore e la cura con la quale il terreno veniva vissuto. Le case dei lavoratori sono spesso all’interno del giardino. Mister Raja Banerjee ha creato il programma di home staying (qui trovate tutte le informazioni) presso le case dei raccoglitori di tè, un programma perfetto per chi come noi è un appassionato di tè! I soldi che i contadini incassano vengono lasciati una parte nelle loro tasche e una parte viene messa in un fondo comune con il quale costruiscono per la comunità. Erano infatti dotati di una libreria per i ragazzi ed un centro visite, costruito interamente con quei fondi.
Dopo la visita al giardino ed alla fabbrica siamo passati ad una lezione sui Darjeeling Tea accompagnata da degustazione dei raccolti 1º e 2º flush del 2016.
Il 2º flush ci ha colpito particolarmente per le sue note di moscato avvolgenti, per risultare un tè nero delicato ma allo stesso tempo ricco in corpo. Un tè che va bene sia al mattino per darsi la carica, ma anche per una degustazione pomeridiana. Insomma abbiamo deciso che il 2º flush biodinamico 2016 di Makaibari doveva entrare a far parte del catalogo Terza Luna! Ed è così che oggi lo potete comprare sia in negozio che nel nostro shop online.
Siamo rimasti altri 10 giorni visitando altri giardini e conoscendo persone che hanno dedicato la loro vita al tè, alla ricerca e alla creazione di un ambiente e un mondo migliore. È stato un viaggio splendido grazie al quale abbiamo potuto arricchirci di conoscenze nuove, fresche e acquisite sul campo. Makaibari è sicuramente stato uno dei posti dove abbiamo imparato di più.
Si conclude così la seconda parte del nostro viaggio tra Nepal e India alla scoperta delle piantagioni rare di tè. Presto sul nostro blog potrete leggere la terza e finale parte di questa nostra avventura.