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Il karkadè, scientificamente noto come Hibiscus sabdariffa, è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvaceae. Diffusa prevalentemente nei paesi con climi caldi e umidi, come quelli africani e asiatici, questa pianta perenne è apprezzata per i suoi fiori scarlatti e carnosi. Dai calici essiccati di questi fiori si ottiene una bevanda dal colore rosso intenso e dal sapore lievemente acidulo e agrumato. Conosciuto anche come "tè di ibisco" o "tè dell'Abissinia", il karkadè è una bevanda rinfrescante e dissetante, priva di caffeina, che può essere consumata sia calda che fredda. Oltre al suo gusto piacevole, il karkadè è rinomato per le sue numerose proprietà benefiche per l'organismo.
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L'Hibiscus sabdariffa, da cui si ricava il karkadè, è una pianta arbustiva perenne della famiglia delle Malvaceae, la stessa della malva, che prospera nelle regioni tropicali come Africa e Caraibi.
Questa pianta richiede un terreno fertile e sabbioso, oltre a un clima caldo con esposizione solare costante, specialmente durante i primi mesi di crescita quando necessita di circa 13 ore di luce solare al giorno.
La coltivazione del karkadè inizia con la semina in primavera e continua con una crescita vigorosa durante le lunghe giornate estive. La raccolta dei calici floreali avviene in autunno, quando i fiori maturano completamente. Una volta raccolti, i fiori vengono stesi su reti metalliche e lasciati essiccare al sole per 3-4 giorni. Questo processo di essiccazione è cruciale per preservare le proprietà benefiche e il sapore caratteristico del karkadè. Dopo l'essiccazione, i petali vengono separati manualmente dal resto del fiore e confezionati per la vendita.
Esistono due tipi principali di karkadè: il carcadè verde, utilizzato prevalentemente nei luoghi di coltivazione, e il carcadè rosso, che è comunemente esportato e commercializzato. Il karkadè rosso è particolarmente apprezzato per il suo sapore acidulo, derivato dalla presenza di acido citrico e tartarico, e per il suo colore rosso rubino intenso, dovuto ai glicosidi flavonoidi, potenti antiossidanti.
Le origini del karkadè risalgono all'Africa, dove la pianta dell'Hibiscus sabdariffa è conosciuta e utilizzata da secoli. Il nome "karkadè" deriva dal termine "karkadeb" usato nel dialetto Tacruri in Etiopia. Tradizionalmente, i fiori rossi dell'ibisco venivano masticati durante i lunghi viaggi per combattere la sete e la disidratazione.
Questa bevanda è conosciuta con vari nomi, tra cui tè rosso, tè d'Abissinia, tè Nubiano e Acetosa Giamaicana. La diffusione del karkadè si è estesa oltre l'Africa, raggiungendo i Caraibi, l'India, la Thailandia e Ceylon. In Egitto, il karkadè è particolarmente apprezzato per le sue proprietà astringenti che aiutano a combattere la sete.
Durante il periodo coloniale, il karkadè è stato introdotto in Europa, dove ha guadagnato popolarità come alternativa al tè tradizionale. In Italia, noto come "carcadè", veniva utilizzato come sostituto del tè durante il periodo autarchico fascista a causa delle sanzioni economiche post-guerra d'Etiopia.
Oltre alla sua diffusione come bevanda, il karkadè ha trovato impiego anche in cucina e medicina tradizionale. Nei paesi d'origine, i fiori maturi freschi sono utilizzati per produrre confetture e aggiunti alle tisane per conferire colore e sapore.
In Sudan occidentale, si utilizza una varietà di ibisco bianco dal gusto amaro come bevanda di accoglienza per gli ospiti. La bevanda ha anche trovato impiego esterno grazie alle sue proprietà lenitive per la pelle infiammata. La storia del karkadè testimonia una lunga tradizione di utilizzo che si estende attraverso continenti e culture diverse, consolidando il suo ruolo non solo come bevanda rinfrescante ma anche come rimedio naturale dalle molteplici proprietà benefiche.
Il karkadè, ottenuto dai calici essiccati dell'Hibiscus sabdariffa, è una bevanda ricca di componenti chimiche che contribuiscono alle sue proprietà benefiche. Tra i principali elementi chimici presenti nel karkadè troviamo:
Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di karkadè apportano circa 37 calorie e contengono:
Tra le vitamine e i minerali presenti in 100 grammi di karkadè troviamo:
Il karkadè non contiene caffeina né altri principi attivi eccitanti, rendendolo una bevanda ideale per chi cerca un'alternativa al tè tradizionale senza gli effetti stimolanti.
Il karkadè è una bevanda dalle molteplici proprietà, grazie alla sua ricca composizione chimica. Tra le principali proprietà del karkadè troviamo:
Queste proprietà rendono il karkadè una bevanda preziosa non solo per il suo sapore gradevole ma anche per i numerosi effetti positivi che può avere sulla salute.
Il karkadè, oltre a essere una bevanda deliziosa, offre numerosi benefici per la salute grazie alla sua composizione ricca di nutrienti e composti bioattivi. Ecco alcuni dei principali benefici del karkadè:
Questi benefici rendono il karkadè una bevanda non solo piacevole da gustare, ma anche estremamente salutare, adatta a tutte le età e priva degli effetti stimolanti della caffeina.
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Nonostante i numerosi benefici, il karkadè presenta alcune controindicazioni che è importante considerare. In particolare, chi soffre di pressione bassa dovrebbe prestare attenzione al consumo di questa bevanda, poiché il karkadè ha proprietà anti-ipertensive che potrebbero abbassare ulteriormente la pressione sanguigna, causando ipotensione. Inoltre, il karkadè possiede un'azione leggermente lassativa dovuta alle mucillagini presenti nei calici del fiore. Pertanto, è sconsigliato a chi soffre di colite con diarrea, poiché potrebbe aggravare i sintomi.
Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero evitare il consumo di karkadè. Alcuni studi suggeriscono che l'Hibiscus sabdariffa potrebbe stimolare le contrazioni uterine e aumentare il rischio di aborto spontaneo. Infine, sebbene il karkadè sia generalmente ben tollerato, è sempre consigliabile non superare le tre tazze al giorno per evitare possibili effetti collaterali come disturbi gastrointestinali o epatotossicità in caso di assunzione eccessiva. Chi è in trattamento farmacologico per il diabete o ha in programma un intervento chirurgico dovrebbe consultare il proprio medico prima di consumare karkadè, poiché potrebbe interferire con i livelli di zucchero nel sangue.
Come per qualsiasi rimedio naturale, è sempre opportuno consultare un medico prima di integrare il karkadè nella propria dieta quotidiana, soprattutto in presenza di condizioni mediche preesistenti.
Il consumo di karkadè, sebbene generalmente sicuro, può comportare alcuni effetti collaterali e interazioni farmacologiche di cui è bene essere consapevoli. Tra gli effetti collaterali più comuni si annoverano disturbi gastrointestinali come crampi, nausea e diarrea, specialmente se la bevanda viene consumata in quantità eccessive. Inoltre, l'Hibiscus sabdariffa può avere un effetto lassativo leggero, che potrebbe aggravare i sintomi in persone con colite o altre patologie intestinali.
Per quanto riguarda le interazioni farmacologiche, il karkadè può influenzare l'efficacia di alcuni farmaci.
Ad esempio, è stato osservato che le bevande a base di Hibiscus possono ridurre i livelli plasmatici di clorochina, un farmaco utilizzato per il trattamento della malaria, diminuendone l'efficacia. Inoltre, bere karkadè prima di assumere paracetamolo può aumentare la velocità di eliminazione del farmaco dall'organismo, riducendone la durata d'azione.
È importante prestare attenzione anche se si stanno assumendo farmaci per il controllo della pressione sanguigna o per il diabete. Il karkadè può infatti potenziare l'effetto dei farmaci anti-ipertensivi, portando a un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. Allo stesso modo, poiché l'Hibiscus sabdariffa può abbassare i livelli di zucchero nel sangue, è consigliabile monitorare attentamente la glicemia se si è in trattamento con insulina o altri antidiabetici.
Il karkadè può infatti potenziare l'effetto dei farmaci anti-ipertensivi, portando a un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. Allo stesso modo, poiché l'Hibiscus sabdariffa può abbassare i livelli di zucchero nel sangue, è consigliabile monitorare attentamente la glicemia se si è in trattamento con insulina o altri antidiabetici. In caso di dubbi o se si stanno assumendo farmaci specifici, è sempre opportuno consultare il proprio medico prima di integrare il karkadè nella propria dieta quotidiana. Un professionista della salute sarà in grado di fornire indicazioni personalizzate e assicurarsi che non vi siano rischi di interazioni negative con le terapie in corso.
Il karkadè, oltre a essere una bevanda rinfrescante e salutare, trova impiego in diversi ambiti, dalla cosmetica all'erboristeria, fino a diventare un ingrediente popolare in molte cucine del mondo.
Tradizionalmente, il karkadè è consumato come infuso sia caldo che freddo. Nei paesi caldi, come in Africa e nei Caraibi, è spesso servito freddo con l'aggiunta di zucchero, limone e talvolta spezie come zenzero e cannella.
In Giamaica e Panama, ad esempio, è una delle "aguas frescas" più comuni e viene preparato macerando i calici floreali con zenzero in acqua bollente, aggiungendo poi zucchero e spezie come chiodi di garofano e noce moscata. In Egitto e Sudan, è una bevanda tradizionale servita durante le feste nuziali, spesso preparata per infusione dei calici in acqua fredda per un paio di giorni. In Asia, specialmente in Thailandia, il karkadè viene servito freddo e molto dolce, spesso venduto in sacchetti di plastica pieni di ghiaccio fuori dalle scuole e nei mercati locali.
In Cina, i petali dei fiori di ibisco vengono occasionalmente canditi e serviti come dolce. In Europa, il karkadè è spesso consumato caldo, zuccherato e con succo di limone. In Italia, introdotto dall'Eritrea durante il periodo coloniale, veniva utilizzato come sostituto del tè durante il periodo autarchico fascista. Oggi è un ingrediente comune nelle tisane miste.
Il karkadè è apprezzato anche per i suoi usi cosmetici ed erboristici grazie alle sue proprietà lenitive e idratanti. Gli impacchi a base di karkadè possono essere utilizzati per la cura dei capelli, rendendoli lucidi e morbidi. Per preparare un impacco per capelli, basta fare un infuso ristretto di karkadè e applicarlo sui capelli umidi lasciando agire per circa 20 minuti prima di risciacquare.
Per la pelle, il karkadè può essere utilizzato come lenitivo o doposole grazie alla presenza di mucillagini e polifenoli. Un infuso ristretto può essere applicato con una compressa di garza sulle zone arrossate o irritate della pelle per alleviare scottature e infiammazioni. È particolarmente adatto alle pelli sensibili e può essere combinato con altre erbe lenitive come malva, ippocastano e calendula.
Oltre alle bevande tradizionali menzionate sopra, il karkadè trova impiego in diverse preparazioni culinarie in tutto il mondo:
Questa versatilità rende il karkadè non solo una bevanda apprezzata ma anche un ingrediente prezioso in molte tradizioni culinarie e cosmetiche globali.
Preparare una tisana di karkadè è un processo semplice che consente di godere delle proprietà benefiche e del sapore unico di questa bevanda. Per ottenere il miglior risultato, è consigliabile utilizzare karkadè essiccato di alta qualità, come quello disponibili su Terzaluna.
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