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La lavanda (Lavandula officinalis), nota anche come lavanda vera, lavanda officinale o spico, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Questa affascinante pianta, simbolo iconico della Provenza, si caratterizza per i suoi fiori dal colore blu-violetto riuniti in spighe profumate che si ergono all'apice di esili steli.
Le parti utilizzate della lavanda sono principalmente i fiori freschi o essiccati e l'olio essenziale estratto da essi, noto per le sue molteplici proprietà benefiche e il suo inconfondibile aroma rilassante.
Le foglie lanceolate e lanuginose emanano anch'esse il tipico profumo quando sfiorate. La lavanda può raggiungere un'altezza di 50-70 cm e fiorisce generalmente durante i mesi estivi di giugno e luglio, tingendo i campi di un suggestivo blu che evoca sensazioni di pace e tranquillità.
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La pianta di lavanda appartiene al genere Lavandula, che comprende circa 40 specie di arbusti o piccoli cespugli fortemente aromatici.
Il suo portamento è arbustivo o subarbustivo, con fusti eretti e ramificati, generalmente non rigidi, con cortecce bruno-rossastre o sempreverdi.
Le radici sono perlopiù legnose. Le foglie, disposte in modo opposto lungo il caule o fascicolate alla base, hanno una lamina intera lineare, lanceolata o pennatifida/pennatosetta, di colore verde cinereo. L'infiorescenza è terminale, con fiori raggruppati in sottili spighe tirsoidi alla fine di lunghi scapi. Sono presenti brattee persistenti, a volte colorate, disposte in modo opposto o a spirale, mentre le bratteole sono minute o assenti. I fiori ermafroditi sono zigomorfi e tetrameri, con calice gamosepalo attinomorfo o bilabiato, corolla gamopetala debolmente o fortemente bilabiata, di colore blu-violetto, porpora o bianco. L'androceo è composto da quattro stami didinami, mentre il gineceo ha un ovario supero formato da due carpelli saldati. Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule glabre e lisce, con deiscenza basale o laterale.
La lavanda è diffusa nel bacino del Mediterraneo, nell'Africa del Nord e in Asia, prediligendo habitat temperati o subtropicali. La sua riproduzione avviene tramite impollinazione entomogama e dispersione anemocora e mirmecoria dei semi.
La storia della lavanda affonda le sue radici nell'antichità, con testimonianze del suo utilizzo già a partire dal 50 d.C. grazie agli scritti di Dioscoride, che cita l'erba odorosa stoecha, probabilmente identificabile con l'odierna Lavandula stoechas. Plinio il Vecchio, nel 70 d.C., descrive invece il nardo e le sue varietà, tra cui quella gallica, che alcuni studiosi hanno ricondotto alla lavanda.
Nel corso dei secoli, la lavanda è stata oggetto di leggende e tradizioni. Alcuni hanno associato questa pianta profumata all'erba menzionata dal re Salomone, mentre altri hanno ipotizzato che Didone, durante le sue peregrinazioni, avrebbe portato la lavanda dalla Siria fino alle coste provenzali, regalandola agli antichi abitanti della regione.
Il nome "lavanda" deriva dal gerundio latino "lavandus", che significa "che deve essere lavato", in riferimento all'uso di queste piante per detergere il corpo, soprattutto nel Medioevo. Gli Ebrei la bruciavano a scopi rituali per purificare l'ambiente, mentre i Romani la utilizzavano per profumare l'acqua del bagno e per tenere lontane le tarme dalla biancheria.
A partire dall'XI secolo, la lavanda fece la sua comparsa nei giardini dei conventi dell'Europa centrale, e poco dopo si diffuse la credenza che Maria Maddalena avesse spalmato il capo di Cristo con olio di lavanda.
Questa pianta aromatica veniva anche sparsa per terra per profumare le stanze al passaggio. Nei suoi paesi d'origine, la lavanda trova impiego anche in cucina per insaporire arrosti, stufati, zuppe e insalate, rendendo le pietanze più digeribili grazie alle sue proprietà.
Oggi la Provenza rimane indissolubilmente legata all'immagine della lavanda, con i suoi campi color porpora che si estendono a perdita d'occhio, simbolo di questa regione francese e testimonianza di una tradizione antica che continua a profumare la storia.
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La coltivazione della lavanda può essere effettuata sia in piena terra che in vaso, a partire dai semi o dalle talee. Se si opta per la semina, il periodo ideale è l'autunno nelle zone a clima mite, mentre nelle aree più fredde conviene aspettare l'inizio della primavera.
Tuttavia, il metodo più pratico e veloce per ottenere nuove piante è sicuramente la moltiplicazione per talea, utilizzando rametti di almeno 10 cm di lunghezza. In giardino, è importante lasciare sufficiente spazio tra una pianta e l'altra affinché possano crescere rigogliose. Se invece si preferisce coltivare la lavanda in vaso, durante la primavera sarà necessario procedere al rinvaso in un contenitore più capiente, utilizzando un terriccio fresco e ben drenato.
La scelta del vaso dovrà tenere conto delle dimensioni della varietà coltivata: per esemplari più grandi sono indicati vasi di almeno 30 cm di profondità, mentre per creare macchie di colore si possono utilizzare vasi tondi di 20 cm di diametro.
La lavanda ama il sole e necessita di almeno 6 ore di luce diretta al giorno per fiorire al meglio. È una pianta resistente allo smog e all'aria salmastra, quindi adatta anche agli ambienti urbani e alle zone costiere. Dopo il trapianto, è importante mantenere il terreno umido finché le radici non si saranno ben sviluppate. Una volta adulta, la lavanda non richiede irrigazioni frequenti: basterà evitare che il terriccio si asciughi completamente e prestare attenzione a non creare ristagni d'acqua, principale causa di marciumi radicali.
La concimazione non è indispensabile, ma durante la fioritura si può somministrare un fertilizzante liquido per piante da fiore diluito nell'acqua delle annaffiature. Dopo la fioritura, è consigliabile potare vigorosamente la pianta, accorciando i rami di circa un terzo e rimuovendo le parti secche. In inverno le annaffiature andranno ridotte al minimo e, se possibile, il vaso andrà spostato in un luogo riparato per evitare che le intemperie danneggino la pianta. Con poche semplici attenzioni, la lavanda saprà ricompensarci con le sue spighe profumate e il suo inconfondibile colore per molti anni, sia che la si coltivi in giardino o in vaso sul balcone di casa.
La lavanda contiene una varietà di costituenti chimici responsabili del suo caratteristico aroma e delle sue proprietà benefiche. I principali componenti attivi si concentrano nell'olio essenziale estratto dai fiori, la cui composizione può variare leggermente in base alla zona di coltivazione. Tra i costituenti chiave ritroviamo:
Oltre all'olio essenziale, la lavanda contiene anche altri composti bioattivi come i tannini, sostanze astringenti e antiossidanti, e le idrossicumarine come l'umbelliferone, dalle spiccate proprietà antisettiche.
L'acido caffeico e i suoi derivati contribuiscono ulteriormente al potenziale antiossidante e antinfiammatorio di questa pianta aromatica.
Grazie a questo complesso di molecole sinergiche, la lavanda si rivela un prezioso alleato per il benessere psicofisico, in grado di agire su molteplici fronti: dalla riduzione dello stress e dell'ansia al sollievo di disturbi respiratori e cutanei, fino al supporto del sistema immunitario. La delicata alchimia dei suoi costituenti ne fa una delle erbe più versatili e apprezzate in erboristeria e aromaterapia.
La lavanda è conosciuta fin dai tempi antichi per le sue molteplici proprietà benefiche, che la rendono una pianta preziosa sia in erboristeria che in aromaterapia. Tra le principali virtù terapeutiche attribuite alla lavanda troviamo:
Queste proprietà rendono la lavanda un rimedio naturale versatile, utilizzato sia per via interna che esterna. In aromaterapia, l'inalazione dell'olio essenziale può favorire il rilassamento e il benessere psicofisico, mentre l'applicazione topica trova impiego nel trattamento di affezioni cutanee come acne, eczemi e irritazioni. Inoltre, l'aggiunta di qualche goccia di olio nell'acqua del bagno può contribuire a ridurre lo stress e a migliorare la circolazione.
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La lavanda è una pianta dalle molteplici virtù terapeutiche, apprezzata fin dall'antichità per i suoi benefici sulla salute e il benessere psicofisico. Ecco un elenco dei principali effetti positivi attribuiti a questa preziosa erba aromatica:
Questi sono solo alcuni dei molteplici benefici attribuiti alla lavanda, una pianta versatile e preziosa che trova applicazione in diversi ambiti, dall'erboristeria alla cosmesi, dall'aromaterapia alla medicina tradizionale. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico o un erborista qualificato prima di utilizzare la lavanda per scopi terapeutici, al fine di valutarne l'idoneità nel proprio caso specifico e di evitare eventuali interazioni con farmaci o condizioni di salute particolari.
La lavanda è una pianta estremamente versatile, apprezzata non solo per le sue proprietà terapeutiche ma anche per i suoi molteplici utilizzi in diversi ambiti, dalla cucina alla cosmesi, fino alla cura della casa.
In cucina, i fiori di lavanda freschi vengono impiegati come ingrediente aromatico in alcune preparazioni dolci e salate. Ad esempio, possono essere aggiunti a marmellate, gelati e aceti aromatizzati, oppure utilizzati per profumare lo zucchero nella realizzazione di biscotti e dolci. Il loro aroma delicato e floreale conferisce un tocco di originalità e raffinatezza ai piatti.
Nel campo del benessere e della salute, la lavanda trova ampio impiego sotto forma di tisane, oli essenziali rilassanti e prodotti cosmetici. La tisana ai fiori di lavanda è apprezzata per le sue proprietà calmanti e digestive, risultando utile nel trattamento di mal di testa, stati ansiosi, nausea, capogiri e alitosi. L'olio essenziale, dal profumo intenso e piacevole, viene utilizzato in aromaterapia per favorire il rilassamento e il sonno, oltre che per lenire disturbi respiratori e cutanei.
In ambito domestico, i fiori essiccati di lavanda sono un rimedio naturale per profumare gli ambienti e tenere lontani gli insetti. Sacchetti o pot-pourri a base di lavanda possono essere collocati negli armadi per rinfrescare la biancheria e proteggerla dalle tarme. Inoltre, l'aggiunta di qualche goccia di olio essenziale nell'acqua di lavaggio o nell'ammorbidente dona ai tessuti un gradevole aroma di pulito e di fresco.
Grazie alle sue proprietà antibatteriche e lenitive, la lavanda trova impiego anche nella realizzazione di prodotti per l'igiene personale come saponi, detergenti intimi, shampoo e balsami. Questi prodotti, oltre a garantire una delicata detersione, contribuiscono a mantenere la pelle e i capelli sani e profumati.
La lavanda si rivela una pianta estremamente poliedrica, capace di donare benessere e piacevolezza in molteplici aspetti della vita quotidiana. Che sia utilizzata in cucina, nella cura del corpo o della casa, questa preziosa erba aromatica sa sempre regalare un tocco di armonia e di naturalità.
L'Olio Essenziale di Lavanda di Terzaluna è un must per chi cerca relax e benessere. Dal 2011, Terzaluna offre prodotti selezionati con cura per garantire la massima qualità. Approfitta ora di questo olio essenziale per arricchire la tua routine di benessere.
L'olio essenziale di lavanda è un prezioso concentrato di proprietà benefiche estratto dalle sommità fiorite della Lavandula angustifolia. Questo liquido dall'aspetto limpido e dal caratteristico aroma floreale si ottiene attraverso un processo di distillazione in corrente di vapore, che permette di catturare i principi attivi della pianta.
La composizione chimica dell'olio di lavanda è dominata da due costituenti principali: il linalolo, presente in percentuali dal 20 al 50%, e l'acetato di linalile, che può raggiungere il 30%. Queste molecole, insieme ad altri componenti minori come il cineolo, la canfora e il terpinen-4-olo, sono responsabili delle molteplici virtù terapeutiche attribuite all'olio essenziale.
Numerosi studi scientifici hanno confermato le proprietà antimicrobiche dell'olio di lavanda, efficace contro ceppi batterici resistenti agli antibiotici e contro funghi responsabili di disturbi cutanei. Grazie a queste caratteristiche, l'olio trova impiego nel trattamento topico di acne, forfora e altre affezioni della pelle.
Ma i benefici dell'olio di lavanda non si limitano all'ambito dermatologico: la sua azione sedativa sul sistema nervoso centrale lo rende un valido alleato contro stress, ansia e insonnia. L'inalazione dei suoi vapori o l'applicazione locale possono favorire il rilassamento e migliorare la qualità del sonno.
Inoltre, l'olio essenziale di lavanda ha dimostrato interessanti proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, paragonabili a quelle di alcuni farmaci come il tramadolo. Può quindi contribuire ad alleviare dolori muscolari, articolari e mal di testa, oltre a lenire le reazioni allergiche grazie alla sua capacità di inibire il rilascio di istamina.
Gli effetti benefici dell'olio di lavanda si estendono anche al tratto gastrointestinale, dove esercita un'azione antispastica e carminativa utile in caso di coliche, flatulenza e disturbi digestivi. Tuttavia, l'uso interno dell'olio essenziale è sconsigliato senza la supervisione di un medico o di un esperto.
Nell'utilizzare l'olio di lavanda è fondamentale scegliere un prodotto di alta qualità, acquistato da rivenditori affidabili, e rispettare sempre le indicazioni d'uso. Gli oli essenziali, infatti, non vanno mai applicati puri sulla pelle ma diluiti in oli vegetali, per evitare irritazioni o reazioni allergiche in soggetti sensibili.
In conclusione, l'olio essenziale di lavanda si conferma un rimedio naturale poliedrico, capace di donare benessere a mente e corpo. Che sia impiegato in aromaterapia, nella cosmesi o nella medicina tradizionale, questo prezioso concentrato di natura sa regalare relax, sollievo e armonia, grazie alla delicata sinergia dei suoi costituenti.
La lavanda è generalmente considerata una pianta sicura e ben tollerata, tuttavia è sempre bene conoscere le possibili controindicazioni prima di utilizzarla. In particolare, l'uso della lavanda e del suo olio essenziale è sconsigliato in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della pianta. Reazioni allergiche, seppur rare, possono manifestarsi in soggetti predisposti, causando irritazioni cutanee, prurito o difficoltà respiratorie.
Inoltre, l'assunzione per via interna di preparati a base di lavanda, come tisane o integratori, non è raccomandata durante la gravidanza e l'allattamento, in assenza di indicazioni specifiche da parte del medico. Sebbene non siano noti effetti teratogeni o tossici, la prudenza è d'obbligo vista la delicatezza di queste fasi della vita.
Anche l'uso topico dell'olio essenziale di lavanda richiede alcune precauzioni: l'applicazione di olio puro sulla pelle può risultare irritante, soprattutto nei bambini e nelle persone con cute sensibile. È sempre consigliabile diluire l'olio essenziale in un olio vettore prima di utilizzarlo localmente, rispettando le dosi indicate.
Infine, è bene ricordare che l'olio essenziale di lavanda, pur vantando numerose proprietà benefiche, non sostituisce le terapie farmacologiche prescritte dal medico. In presenza di patologie o condizioni di salute particolari, è fondamentale consultare uno specialista prima di ricorrere a rimedi naturali, per valutarne l'idoneità e evitare possibili interazioni con i farmaci assunti.
Nonostante la lavanda sia generalmente ben tollerata e considerata sicura, in alcuni casi possono manifestarsi effetti collaterali indesiderati. L'uso topico dell'olio essenziale di lavanda, ad esempio, può causare irritazioni cutanee, dermatiti e reazioni di fototossicità in individui sensibili. Questi effetti si presentano più frequentemente quando l'olio viene applicato puro sulla pelle, senza un'adeguata diluizione in oli vettore.
Quando assunta per via interna, invece, la lavanda può provocare disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea, oltre a causare sonnolenza e torpore. Reazioni allergiche, seppur rare, sono possibili in soggetti predisposti e possono manifestarsi con sintomi quali prurito, orticaria e difficoltà respiratorie.
In caso di iperdosaggio o uso improprio, la lavanda può indurre gravi effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale, come depressione respiratoria, mal di testa, convulsioni e stato confusionale. Per questo motivo, è fondamentale rispettare sempre le dosi consigliate e non eccedere nell'uso di preparati a base di questa pianta.
Se si manifestano effetti indesiderati in seguito all'utilizzo di lavanda o del suo olio essenziale, è importante sospenderne l'assunzione e consultare tempestivamente un medico. Inoltre, prima di iniziare ad utilizzare rimedi naturali a base di lavanda, è consigliabile informare il proprio medico curante, specialmente in presenza di patologie preesistenti o terapie farmacologiche in corso, al fine di valutare eventuali interazioni o controindicazioni.
La lavanda, sebbene sia generalmente considerata sicura, può potenzialmente interagire con alcuni farmaci, influenzandone l'efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali. Nonostante non siano state riportate interazioni significative tra la lavanda e la maggior parte dei medicinali, è sempre consigliabile informare il proprio medico prima di utilizzare prodotti a base di questa pianta, specialmente se si stanno assumendo farmaci per via orale.
Uno dei principali costituenti dell'olio essenziale di lavanda, il linalolo, è noto per le sue proprietà sedative sul sistema nervoso centrale. Pertanto, l'uso concomitante di lavanda con farmaci ad azione depressiva sul SNC, come ansiolitici, antidepressivi o sonniferi, potrebbe potenziarne gli effetti, causando un'eccessiva sedazione o sonnolenza. In questi casi, è fondamentale consultare un medico per valutare l'opportunità di associare la lavanda alla terapia farmacologica in corso.
Inoltre, alcuni studi suggeriscono che l'olio essenziale di lavanda possa interferire con l'attività di enzimi epatici coinvolti nel metabolismo di diversi farmaci. Questo potrebbe alterare la concentrazione plasmatica dei medicinali, rendendoli meno efficaci o aumentando il rischio di effetti indesiderati. Tuttavia, le evidenze in merito sono ancora limitate e sono necessarie ulteriori ricerche per confermare queste interazioni.
In generale, sebbene la lavanda non sembri interagire in modo significativo con la maggior parte dei farmaci, è sempre prudente informare il proprio medico prima di associarla a qualsiasi terapia farmacologica, soprattutto se assunta per via orale. In questo modo, sarà possibile valutare caso per caso l'opportunità di utilizzare questa pianta aromatica in sicurezza, minimizzando il rischio di interazioni o effetti collaterali.
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