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Terza Luna mantiene la rotta.
Abbiamo iniziato 4 anni fa con lo Sri Lanka, poi è stata la volta di Nepal e India (qui il riassunto del viaggio parte 1 e parte 2), l’anno scorso Taiwan (leggi qui il diario di quel viaggio).
Quest anno siamo stati in Vietnam.
L’obiettivo è sempre quello: andare alla scoperta di piccolo produttori di tè di eccellenza, conoscerli, vedere come producono i loro tè, stare a contatto con loro ed imparare. Per poi riportare tutto a casa.
In Vietnam è stato, come sempre, molto intenso; 14 giorni nei quali abbiamo percorso 2000 km su strade impervie, di montagna, in mezzo a villaggi sperduti con paesaggi mozzafiato. La zona nella quale ci siamo mossi è stata il Vietnam del Nord, con base ad Hanoi dove ogni tanto tornavamo per cambiare guide e fare il punto. Le guide sono necessarie quando non parli la lingua locale; nel Vietnam rurale pochissimi parlano inglese.
La zona nord è una delle più importanti per la produzione di tè di qualità. Mentre al sud e al centro si producono caffè e spezie.
Il Vietnam ci incuriosiva: se date un’occhiata alla mappa vi accorgerete che la parte nord, quella dove ci sono la maggior parte dei giardini di tè, confina con lo Yunnan, regione cinese considerata da sempre come la culla del tè, quella regione dalla quale vengono i Pu Erh e altri tè di alta qualità. A rigor di logica almeno il terroir deve essere uguale tra questi due luoghi attaccati.
Ciononostante il tè del Vietnam, almeno in Europa, è abbastanza sconosciuto. Mai sentito parlare di tè di qualità vietnamiti, particolari cultivar o roba così. Com’è possibile, ci siamo chiesti?
La regione di Ha Giang (Vietnam del nord) si trova a 20km dal confine con lo Yunnan. Ed è famosa (l’abbiamo scoperto lì) per le coltivazioni di tè selvagge e centenarie. Com’è possibile che in Europa o in America non la conosca nessuno?
Questo è stato il piglio con il quale siamo partiti.
Il Vietnam rurale è molto affascinante, soprattutto per degli amanti del tè come noi. Tra le montagne del nord del Vietnam molte famiglie di contadini vivono da generazioni coltivando e lavorando il tè per venderlo nei villaggi e nelle città, oltre al tè fanno anche una specie di grappa ottenuta dalla fermentazione del riso. Con la vendita di questi due prodotti nei mercati delle città più a valle comprano ciò di cui hanno bisogno per vivere una vita semplice e in pieno accordo con la natura.
Nella prima parte del nostro viaggio, nella zona di Bac Cam, abbiamo avuto la fortuna di spendere alcuni giorni e alcune notti con loro, ci hanno aperto le porte di casa loro, ci hanno sfamato e ospitato con un grande amore e gentilezza, pur non parlando la nostra lingua e pur avendo delle vite così lontane.
Il tè che loro producono è un tè verde forte, senza fronzoli, un po’ rude ma bello nella sua semplicità e nel suo legame con la terra dal quale proviene. Nessuno ha insegnato a questi contadini come fare un tè raffinato, con note di fiori e miele.
La loro conoscenza della lavorazione delle foglie è limitata e ne esce fuori un tè forte e intenso. D’altronde è così che quasi tutto il Vietnam vuole il suo tè. La gente vuole quello e loro lo producono così, tutto fila liscio.
Nella seconda parte del viaggio invece ci siamo spinti nelle zone ancora più a nord: nella provincia di Ha Giang e in quella di Moc Chau. Sapvemo che qui avremmo trovato qualcosa di diverso.
Ad Ha Giang, come detto prima, siamo a pochi km dal confine con lo Yunnan. In questa area il tè viene raccolto da alberi centenari. È stata un’emozione fantastica girare per foreste di alberi di tè vecchissimi, un’energia incredibile con paesaggi mozzafiato. Zone in cui si può arrivare solo a piedi o sugli onnipresenti motorini (il mezzo più diffuso in tutto il Vietnam). Pendici che arrivano fino a 1600 mt, racchiuse fra le nebbie e la vegetazione tropicale.
L’etnia Dao è quella che si prende cura di queste piante, considerate quasi come sacre, ed è quella che lavora le foglie producendo dei tè molto particolari e interessanti. La comunicazione non è stata sempre facile ma per fortuna che esistono gli smartphone con google translator!
Da alcuni decenni dei tea master dei Dao hanno viaggiato in Cina, nello Yunnan e sono andati ad apprendere le tecniche di lavorazione di Pu Erh e di altri tè, riportandole in Vietnam ed applicandole ai loro alberi. Il risultato sono dei tè eccezionali con un’energia e una purezza notevole.
Da Ha Giang ci siamo portati:
L’ultima parte del viaggio l’abbiamo passata sugli altipiani di Moc Chau, nord ovest del Vietnam. Grazie ai contatti della Vietnam tea association abbiamo passato 3 giorni con uno dei migliori tea master di tutto il Vietnam. E’ stato fantastico.
Mr Hao è un signore sulla quarantina che passa la sua vita a contatto con le piante di tè, spendendo le notti nella piccola fabbrica dove producono tè eccezionali.
Sulle prime si è mostrato piuttosto duro e diffidente, ma poi ha visto la nostra passione e il nostro genuino interesse e ci ha mostrato la sua parte più sensibile e dedita alla pianta.
Nei 3 giorni che abbiamo passato con lui ci siamo immersi nei suoi tè, nelle sue tecniche particolarissime ed abbiamo imparato tanto. Mr Hao ha studiato a Taiwan, lì ha imparato molte tecniche che poi ha sperimentato sul terroir di Moc Chau, importando diversi cultivar ed adattandoli al clima del Vietnam.
Il Vietnam sicuramente rappresenta uno dei luoghi più interessanti, assieme al Nepal, per la crescita della qualità dei suoi tè. Da un lato il mercato interno richiede un tè forte, un po’ come il vino del contadino. Ma piano piano il panorama sta cambiando. Il gusto dei vietnamiti si sta evolvendo, in più ci sono i clienti dall’estero (Cina e Taiwan) che arrivano qui e richiedono dei tè fatti in una certa maniera, secondo il loro gusto. Poi ci sono i tea master di eccellenza che hanno studiato fuori, come mr Hao e che riportano in patria quanto appreso, e facendo crescere nuovi gusti e nuova consapevolezza.
Ci riteniamo come sempre dei grandi fortunati ad essere stati lì, e aver vissuto e visto con i nostri occhi e il nostro cuore tutto questo.
Spero che possiate viverlo attraverso le nostre, foto, le nostre parole e soprattutto assaggiando i tè che abbiamo portato!