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Nel tepore dei primi colori autunnali di questa giornata di fine settembre, in cui permangono tinte serene ed elegiache dell’estate, vogliamo raccontarvi alcuni dei tè verdi giapponesi che hanno scandito il tempo frenetico delle nostre ultime settimane. Ma prima...
“Il tè è un elisir per conservare la salute nell’età avanzata, un eccellente mezzo per prolungare la vita.”
EISAI MYOAN, VIRTÙ SALUTARI DEL TÈ, 1211
Nel Paese del Sol Levante il tè possiede origini ancestrali che talvolta si perdono nel mito. Le prime foglie della pianta vennero introdotte attorno al 700 d.C, da monaci giapponesi che studiavano in Cina, lì dove il tè ha avuto origine. Qui appresero l’abitudine di bere il tè, che veniva reso simile a polvere e, al ritorno, ne piantarono i semi per scopi medicinali. Il fondatore dell a filosofia zen, Eisai Myoan ne promosse la conoscenza e la diffusione nell’intero Paese dando così origine al mito dei tè giapponesi. Venne, così, coltivato ampiamente e adoperato dai monaci, dalla corte imperiale e dalle più alte classi sociali, tra le quali quella dei samurai.
Oggi il tè (お茶; ocha), sovente sinonimo di tè verde (si tratta della varietà più diffusa delle diverse tipologie di tè), è emblema della cultura e delle tradizioni nipponiche, e costituisce la bevanda più consumata in Giappone, elemento essenziale di ogni pasto. Le principali ragioni risiedono nelle virtù benefiche e terapeutiche che esercita sull a salute e sullo stato d’animo; non viene sorseggiato meramente per piacere, piuttosto perché quasi è medicina: il tè verde risulta, infatti, ricco in vitamina C3, d’ausilio per affrontare stati influenzali; catechine, antiossidanti che proteggono le cellule dall’invecchiamento; flavonoidi, tra cui il potente polifenolo EGCG, che ha note proprietà antinfiammatorie e anti-cancro.
Terza Luna propone una selezione di tè verdi giapponesi dell’anno corrente tra i più ricercati, talvolta caratteristici, di cui siamo follemente innamorati e soddisfatti. Scopriamone alcuni assieme.
Il Sencha Yabukita Premium è il primo che vi presentiamo, il più pregiato dei nostri tè Sencha giapponesi. È prodotto dalla Matsushita Tea Corporation nell’idilliaca e isolata città di Hioki. Qualche giorno prima d’esser colto, viene ombreggiato: ciò lo rende meno amaro e pungente rispetto ai comuni Sencha, oltre che più ricco in aminoacidi. La ridotta cottura a vapore, detta asamushi, produce un liquore brillante ed un sapore delicato, tuttavia ricco: in tazza si apre un ventaglio di note marine e vegetali, con un finale vivace d’arancia.
Proveniente da Kirishima, nella celebre regione Kyūshū, è il nostro Fukamushi Bio, prodotto magistralmente dalla famiglia Nishi, pioniera in Giappone e nel mondo per i metodi di coltivazione di impronta biologica. Il procedimento prolungato di cottura a vapore, dal quale prende il nome, rende fragili le foglie al punto da frammentarle e sebbene possa in un primo momento risultare un difetto è, piuttosto, un vantaggio: sarà più semplice e immediato beneficiare dei nutrienti della foglia.
Il liquore di questo Fukamushi, denso e dal colore vivido, ha il profumo della brezza marina ed un sapore minerale e d’alga, con un finale dolce di uva spina.
Singolare è il Tamaryokucha Mushisei, anche questo di coltivazione biologica, proveniente da una prefettura di Nagasaki. Simile, nella forma e nel gusto, ad tè cinese, è essenzialmente un Sencha le cui foglie non presentano il comune aspetto aghiforme. Due settimane circa prima della raccolta le piantagioni vengono adombrate: ne consegue un sapore più equilibrato e fresco. L’infusione, che presenta una consistenza burrosa, sprigiona il profumo degli spinaci e del pistacchio; il sapore, invece, rammenta quello delle noci, dell’avocado con un finale fresco, persistente e piacevole di mela verde.
Il Gyokuro Seamidori, proveniente anch’esso dal Kyūshū, è uno dei tè verdi giapponesi più pregiati che la terra nipponica possa offrirci. L’ombreggiatura, estesa a tre settimane, impedisce che il sole raggiunga le giovani foglie, innescando un aumento nella produzione di clorofilla e di aminoacidi, soprattutto di L-Teanina, cui è attribuita la piacevole sensazione di benessere associata al consumo di tè. Il carattere audace di questo tè, da capire lontano dai soliti rumori quotidiani, si traduce in un viaggio sensoriale memorabile. Il corpo pieno, nel suo colore tenue di giada, rivela profumi freschi e zuccherini, che avvolgono il palato in un’ondata di sapidità-umami, che ricalca quello delle verdure grigliate, soprattutto della zucchina, per poi virare verso un sapore dolcissimo di composta di mele e di tortina al limone.
Infine vogliamo parlarvi del Sun Rouge BIO, tè proveniente dall’isola di Tokunoshima. La sua storia è piuttosto recente: è giunto sul mercato solo nel 2009, risultato di anni di studio per produrre un tè più ricco in antiossidanti e antocianine. Molte sono le ricerche che ne evidenziano le proprietà terapeutiche e antinfiammatorie, efficaci anche per combattere problemi alla vista e a livello intestinale. Al momento della raccolta, le gemme si mostrano di uno splendido colore rosso, dovuto ad un pigmento naturale prodotto come risposta ai raggi UV, che ritroveremo in tazza. Le infusioni che possono ricavarsi sono magiche e d’impatto: il liquore, di una tonalità violacea, insolita per un tè verde, tende ad un rosa fluorescente quando vengono versate delle gocce di limone. Il sapore ricorda quello del salmone in crosta di mandorle, pertanto si presenta, nell’attacco, molto marino, ma subito volge alle note erbacee e floreali, talvolta astringenti, dell’ibisco e dei fiori appena colti.
“Nei campi di neve verdissimo il verde delle erbe nuove.”
KONISHI RAIZAN
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