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L'ortica comune (Urtica dioica L.) è la specie più nota e diffusa del genere Urtica, presente in Europa, Asia e Nord Africa. Conosciuta in inglese come stinging nettle, questa pianta erbacea perenne della famiglia delle Urticaceae ha conquistato nel tempo un ruolo di primo piano sia in erboristeria che in cucina, nonostante la sua caratteristica urticante. Il nome scientifico racconta molto della sua natura: "Urtica" deriva dal latino urere (bruciare), riferendosi all'effetto dei suoi peli sulla pelle, mentre "dioica" indica la presenza di fiori maschili e femminili su piante separate.
Dal punto di vista botanico, si presenta come una pianta robusta che può raggiungere i 250 centimetri di altezza. Il fusto è eretto, poco ramificato e caratterizzato da una sezione quadrangolare. Le foglie, disposte in coppie opposte, hanno forma ovato-lanceolata con margine seghettato e sono ricoperte, come il fusto, dai caratteristici peli urticanti. Questi tricomi contengono un cocktail di sostanze irritanti, tra cui serotonina, istamina e acetilcolina, che causano il tipico bruciore al contatto. La pianta si propaga efficacemente grazie a un vigoroso rizoma strisciante e produce infiorescenze differenziate: spighe pendenti per i fiori femminili ed erette per quelli maschili. Predilige terreni ricchi di azoto e luoghi umidi, prosperando fino a 1800 metri di altitudine.
Oltre alla sottospecie principale (U. dioica subsp. dioica), esiste anche una variante priva di peli urticanti (U. dioica subsp. subinermis). I costituenti chimici variano tra foglie e radici. Le prime sono ricche di flavonoidi, sali minerali (specialmente calcio e potassio), vitamine e clorofilla, mentre le radici contengono principalmente fitosteroli, lectine e polisaccaridi. Questa composizione complessa è alla base delle numerose proprietà dell'ortica, rendendola una delle piante più interessanti nel panorama erboristico.
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L'ortica ha una storia millenaria che affonda le sue radici nell'Asia occidentale e nell'Africa, da dove si è poi diffusa in tutte le regioni temperate del mondo. Le proprietà di questa pianta erano già ben note nel XVI secolo, quando il celebre medico ed erborista Castore Durante la descrisse nel suo "Herbario nuovo" come una pianta "così notissima che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura", evidenziandone più i benefici che gli aspetti negativi.
Nel corso dei secoli, l'ortica ha trovato molteplici impieghi: lo stelo veniva utilizzato per la produzione di fibre tessili, una pratica oggi caduta in disuso ma che testimonia la versatilità di questa pianta. La sua presenza frequente tra le rovine antiche ha contribuito ad alimentare credenze popolari sui suoi presunti poteri magici, tra cui quello di infondere coraggio a chi ne stringesse un fascio tra le mani - forse una curiosa interpretazione della reazione al suo caratteristico prurito.
Particolarmente affascinante è il rapporto simbiotico che l'ortica ha sviluppato con alcune specie di lepidotteri, in particolare con la vanessa dell'ortica (Aglais urticae). Questa elegante farfalla ha scelto proprio le foglie urticanti come luogo sicuro dove deporre le proprie uova, sfruttando le proprietà difensive della pianta per proteggere la sua prole dai predatori. La natura "poco amichevole" dell'ortica si rivela così preziosa non solo per la pianta stessa, ma anche per altre forme di vita che hanno imparato a trarne vantaggio.
L'ortica è una pianta dalle molteplici proprietà benefiche, riconosciute sia dalla medicina tradizionale che da studi scientifici moderni. Le sue caratteristiche fitoterapiche variano a seconda della parte della pianta utilizzata, rendendo questa erba particolarmente versatile dal punto di vista terapeutico.
Scopriamo le principali proprietà dell'ortica:
L'ortica, con le sue numerose proprietà benefiche, trova applicazione in diversi ambiti della salute e del benessere. I benefici dell'ortica sono molteplici e scientificamente documentati, anche se alcuni necessitano di ulteriori conferme dalla ricerca. Ecco i principali benefici di questa pianta versatile:
L'ortica si distingue come una delle piante più versatili nel panorama erboristico e naturale, con applicazioni che spaziano dall'ambito terapeutico a quello agricolo, dalla cosmesi alla cucina tradizionale.
In ambito erboristico, l'ortica viene impiegata principalmente sotto forma di tisane, infusi e decotti. Le preparazioni a base di foglie sono particolarmente apprezzate per le loro proprietà depurative e diuretiche, mentre gli estratti di radice trovano impiego nel trattamento dei disturbi prostatici. La medicina popolare ha tramandato l'uso dell'urticazione, ovvero l'applicazione controllata della pianta fresca sulla pelle, per il trattamento locale di dolori reumatici e articolari.
Nel settore cosmetico, l'ortica è un ingrediente prezioso per la cura dei capelli. Le sue proprietà astringenti e purificanti la rendono ideale nella formulazione di shampoo specifici per capelli grassi e con forfora. I preparati a base di ortica contribuiscono a rinforzare il cuoio capelluto e a donare lucentezza alla chioma.
Le giovani foglie di ortica rappresentano un ingrediente versatile in cucina, dove vengono impiegate per preparare numerose ricette tradizionali. Il celebre risotto all'ortica è solo uno degli esempi più noti: questa pianta può arricchire zuppe, frittate, ripieni per pasta fresca e persino pesto. La cottura neutralizza completamente le proprietà urticanti, permettendo di godere appieno del suo ricco profilo nutrizionale.
Storicamente, l'ortica ha avuto un ruolo significativo nell'industria tessile. Le sue fibre, estratte dagli steli attraverso un processo di macerazione, venivano utilizzate per produrre tessuti resistenti simili al lino. Questo utilizzo, sebbene meno comune oggi, sta vivendo una riscoperta nell'ambito della moda sostenibile.
In agricoltura biologica, il macerato di ortica è molto apprezzato come fertilizzante naturale e come preparato per rafforzare le difese delle piante. Questa soluzione, ottenuta dalla fermentazione delle foglie in acqua, viene utilizzata sia per irrigare il terreno sia come trattamento fogliare preventivo contro parassiti e malattie fungine.
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L'ortica può essere assunta e utilizzata in diverse forme e preparazioni, ognuna delle quali ne esalta specifiche proprietà benefiche. La pianta viene generalmente raccolta, lavata accuratamente e poi lavorata secondo il tipo di preparazione desiderata.
La parte aerea può essere utilizzata in varie modalità:
La tisana rappresenta una delle forme più comuni e pratiche: si prepara versando acqua bollente su un cucchiaio di ortica essiccata e lasciando in infusione per 10 minuti, da consumare 2-3 volte al giorno.
Per chi preferisce preparazioni più concentrate, la tintura madre prevede l'assunzione di 50-60 gocce due volte al giorno diluite in acqua. L'estratto secco, disponibile in capsule o compresse, offre un dosaggio preciso e standardizzato di 500-700 mg giornalieri.
La polvere di ortica può essere assunta nella dose di 1-2 grammi al giorno, mentre il succo fresco richiede un dosaggio di 100-120 grammi quotidiani.
Anche la radice trova impiego in diverse preparazioni. Come tisana, si ottiene facendo bollire per 10 minuti un cucchiaio di rizoma secco in 250 ml d'acqua, lasciando poi riposare prima di filtrare. L'estratto secco di radice viene invece somministrato nella dose di 1 grammo al giorno. Particolarmente interessante è il macerato, molto utilizzato in agricoltura biologica.
Questa preparazione, ottenuta lasciando macerare le piante in acqua per tre settimane, viene impiegata per rafforzare le difese naturali delle colture e prevenire l'attacco di parassiti. Per ovviare al caratteristico odore sgradevole del macerato tradizionale, sono oggi disponibili estratti concentrati pronti all'uso.
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L'ortica può trasformarsi in un ingrediente sorprendente in cucina, dove la cottura neutralizza completamente le sue proprietà urticanti permettendo di apprezzarne il delicato sapore erbaceo. Ecco tre ricette classiche per utilizzare questa versatile pianta spontanea.
Il rinomato risotto all'ortica è un primo piatto raffinato della tradizione: le foglie giovani, dopo essere state scottate in acqua bollente e tritate finemente, vengono incorporate nel soffritto di cipolla. Il riso viene quindi tostato e portato a cottura con brodo vegetale, mantecando infine con burro e parmigiano per ottenere un piatto dalla caratteristica colorazione verde intenso e dal sapore delicato.
Una preparazione più semplice ma non meno gustosa è la frittata all'ortica: le foglie vengono sbollentate brevemente, strizzate e saltate in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Si aggiungono quindi le uova sbattute con sale e parmigiano, cuocendo la frittata da entrambi i lati fino a doratura.
Infine, una zuppa di ortica e patate rappresenta un piatto nutriente e confortevole: si preparano un soffritto di porro e carota, si aggiungono patate a cubetti e foglie di ortica pulite, coprendo con brodo vegetale. Dopo circa 20 minuti di cottura si frulla il tutto ottenendo una vellutata cremosa, da servire con crostini di pane.
Gli effetti collaterali dell'ortica, sebbene generalmente lievi e poco frequenti, meritano particolare attenzione. L'assunzione di questa pianta medicinale può talvolta causare disturbi a carico dell'apparato gastrointestinale, manifestandosi principalmente attraverso episodi di diarrea, sensazioni di nausea e dolori allo stomaco.
È importante sottolineare che, come molte altre piante officinali, l'ortica può provocare reazioni allergiche in soggetti predisposti. Queste si manifestano tipicamente con irritazioni cutanee che possono variare da un semplice arrossamento a eruzioni più fastidiose. Tali reazioni sono diverse dal comune effetto urticante dovuto al contatto diretto con la pianta fresca e possono presentarsi anche con l'assunzione di preparati a base di ortica già lavorata.
Per minimizzare il rischio di effetti indesiderati, è consigliabile iniziare con dosaggi ridotti, aumentandoli gradualmente solo dopo aver verificato la tolleranza individuale. Qualora si manifestasse uno qualsiasi di questi disturbi, è opportuno sospendere l'utilizzo e consultare il proprio medico o erborista di fiducia.
L'ortica, nonostante le sue numerose proprietà benefiche, presenta alcune importanti controindicazioni che è fondamentale conoscere prima di utilizzarla. L'assunzione di questa pianta è assolutamente sconsigliata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più dei suoi componenti, situazione che potrebbe portare a reazioni avverse anche gravi. Particolare attenzione deve essere posta nei casi di ritenzione idrica causata da problemi renali o cardiaci. In queste situazioni, le proprietà diuretiche dell'ortica potrebbero interferire con il delicato equilibrio idrico dell'organismo, aggravando potenzialmente il quadro clinico esistente.
Un capitolo a parte meritano le controindicazioni legate a specifiche condizioni fisiologiche. L'utilizzo dell'ortica, e in particolare delle sue radici, è fortemente sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento, periodi in cui è sempre preferibile evitare sostanze che potrebbero interferire con questi delicati stati. Analogamente, l'assunzione non è raccomandata nei bambini di età inferiore ai 12 anni, la cui fisiologia potrebbe essere più sensibile agli effetti della pianta.
Le proprietà dell'ortica possono interagire con diversi farmaci, richiedendo particolare attenzione durante l'assunzione combinata. Nello specifico, questa pianta può interferire con alcuni medicinali comunemente prescritti, come i diuretici, gli ipoglicemizzanti per il controllo del diabete e i farmaci ipotensivi per il trattamento della pressione alta. È stata inoltre documentata un'interazione con i sedativi del sistema nervoso centrale e con il warfarin.
Un aspetto particolarmente rilevante riguarda l'interazione tra l'ortica e i supplementi di ferro. I tannini presenti nella pianta possono infatti formare complessi insolubili con il ferro, riducendone significativamente l'assorbimento e potenzialmente compromettendo l'efficacia della supplementazione. Questo meccanismo di complessazione potrebbe avere ripercussioni sulla formazione delle cellule ematiche. È importante segnalare anche la possibile interazione con il litio, un farmaco utilizzato in psichiatria. Per questo motivo, prima di intraprendere qualsiasi trattamento che combini l'ortica con farmaci, è fondamentale consultare il proprio medico curante per una valutazione personalizzata dei potenziali rischi e benefici.
L'ortica non è una pianta velenosa, ma la sua caratteristica urticante richiede alcune precauzioni durante la raccolta. Essendo una pianta spontanea molto diffusa, è possibile raccoglierla autonomamente seguendo alcune semplici regole per evitare il fastidioso bruciore causato dai suoi peli. Il segreto per una raccolta sicura sta nella tecnica: è fondamentale seguire la direzione dei peli urticanti con un movimento dal basso verso l'alto, evitando assolutamente di muovere la mano dall'alto verso il basso. Una volta individuata la direzione corretta, si può recidere il fusto con un gesto deciso.
Per chi preferisce un approccio più pratico e sicuro, è consigliabile munirsi di guanti protettivi e forbici da giardinaggio, rendendo l'operazione molto più agevole e priva di rischi.
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